Con la morte di Francesco Rosi, il mondo del cinema piange un grande protagonista. Oggi si è interrotta la sua avventura terrena, ma il ricordo continuerà a vivere nelle opere consegnate all’umanità. Il celebre regista e sceneggiatore italiano, nato a Napoli il 15 novembre 1922, fu compagno di liceo di Giorgio Napolitano, ma poi le loro strade professionali presero sentieri diversi.
Notevole il fermento creativo di Rosi, che diede forma al ricco filone dei film-inchiesta. In lui un grande senso della realtà, evidenziato nel ricordo dell’amico Franco Zeffirelli. Lunga la lista dei trofei.
Nel suo palmares non mancano il Leone d’Oro e il David di Donatello, vinti a più riprese al Festival di Cannes e alla Mostra del Cinema di Venezia. Diversi i Nastri d’Argento ed altri importanti riconoscimenti. Nel 1981, la nomination all’Oscar per i “Tre fratelli”, come miglior film straniero. Cavaliere di Gran Croce e Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2009 Rosi divenne anche Cavaliere della Legion d’Onore. La sua dipartita lascia un grande vuoto nell’universo del cinema e della cultura. Ai familiari e agli amici esprimo il mio personale cordoglio.